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Tag Archives: interni

Le voci che circolano danno come probabile l’allontanamento del Prefetto di Roma da parte del consiglio dei ministri. Le ragioni consisterebbero in una non piena sintonia tra la maggioranza governativa e l’alto funzionario sull’eventuale modalità di attuazione delle misure di sicurezza.La necessità di un rapporto di fiducia tra il vertice politico e quello amministrativo non è certo un problema nuovo, ma ha avuto una significativa evoluzione dallo Stato autoritario a quello democratico,con una forte spinta giuridico-istituzionale a seguito dell’entrata in vigore della Costituzione. Con molta superficialità si è negli ultimi anni parlato di ‘Spoils System’ seguendo la moda anglofona e senza considerare che si tratta di un sistema tutt’altro che generalizzato, in parte applicato negli Stati Uniti. In Italia il sistema è diverso e risente della tradizionale cultura e struttura amministrativa, peraltro recentemente avviato verso forme di depontenziamento dell’aspetto pubblicistico ( di tipo autoritario) e più attento ai diritti dei cittadini. E’ stata soprattutto la riforma del 1998 a fornire un sostegno normativo alla relativa provvisorietà delle più alte cariche dello Stato. La materia, certamente delicata, non è stata però trattata con criteri di sistematicità ed uniformità, lasciando spazio ad alcune incongruenze.Di certo il c.d. ‘Spoils System’ non può trovare da noi applicazione con disinvolta unilateralità.

Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=80498

La P2 è la loggia massonica Propaganda Due. La P2 era una loggia segreta, il cui scopo era reclutare membri con la finalità di sovvertire l’assetto socio-politico-istituzionale. La P2 riunì in segreto circa mille esponenti di primo piano del mondo politico-istituzionale, spesso molto noti. L’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, definì la P2 «un’associazione a delinquere».Le origini della P2 si perdono nella storia visto che la loggia chiama in causa il mondo della massoneria. Di sicuro nel 1969 fu chiesto all’allora sconosciuto Licio Gelli, entrato nella massoneria solo nel 1965, di operare per la unificazione delle varie comunità massoniche. Nel 1970 a Gelli fu delegata la gestione della P2.La lista degli appartenenti alla P2 fu tenuta riservata anche dopo la scoperta. I tentennamenti nel rendere pubblica gli appartenenti alla loggia costò ad Arnaldo Forlani la carica di presidente del Consiglio. La lista fu poi resa nota nel 1981. Tra i 932 iscritti c’era Silvio Berlusconi. Anche personaggi dello spettacolo come Claudio Villa, Alighiero Noschese e Maurizio Costanzo erano nella lista. Inoltre facevano parte della P2 Michele Sindona e Roberto Calvi, Umberto Ortolani e Leonardo Di Donna (presidente dell’ENI), Duilio Poggiolini ed i vertici dei servizi segreti italiani. I numeri della loggia sono impressionanti: 44 parlamentari, 3 ministri del governo allora in carica, un segretario di partito, 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell’esercito italiano, 4 dell’aeronautica militare, 8 ammiragli, vari magistrati e funzionari pubblici, ma anche giornalisti ed imprenditori.

Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=80494

È rottura tra sindacati confederali e autonomi. E non sembra destinata a sanarsi: il governo ha scelto di andare avanti solo con Cgil, Cisl e Uil, le sigle insomma, che hanno condiviso in linea di massima l’accordo quadro proposto dalla Cai e dal governo: un’intesa limitata al piano industriale, con l’impegno a trattare ancora sul nuovo contratto di lavoro. «Carta straccia» per i piloti e gli assistenti di volo che non hanno partecipato alla stesura del documento, per questo giudicato «inutile e provocatorio». Sacconi è invece soddisfatto dell’intesa raggiunta dopo ore di confronto, con i segretari generali della Cgil Guglielmo Epifani, della Cisl Raffaele Bonanni, della Uil Luigi Angeletti, e dell’Ugl Renata Polverini, e con i vertici della Cai, la società creata dalla cordata di imprenditori italiani nell’ambito del piano di salvataggio per Alitalia. L’intesa, dice il ministro del Lavoro, è «una solida base di partenza per il futuro della compagnia di bandiera». Ed anche il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, è soddisfatto di «una giornata sicuramente faticosa in cui – dice – abbiamo raggiunto qualche risultato». Diversa l’opinione del ministro ombra dell’Economia, Pierluigi Bersani, che non capisce come «il Governo intende pilotare questa trattativa: ha scelto la drammatizzazione con l’ultimatum di giovedì, poi di venerdì, oggi siamo già a lunedì.

Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=79002

Incidente mortale sul lavoro in un bosco di Gallicano, in località La fredda, vicino Lucca. Un marocchino di 25 anni che stava raccogliendo la legna è scivolato ed è caduto, dopo un volo di alcune decine di metri, in un dirupo, perdendo la vita sul colpo a causa delle gravi ferite riportate alla testa. Secondo i primi accertamenti, pare che stesse lavorando senza alcuna dotazione di sicurezza ed i carabinieri di Gallicano indagano per risalire alla sua identità, ma soprattutto per stabilire se avesse un regolare permesso disoggiorno e se fosse stato regolarmente assunto ed assicurato.Se così non fosse l’uomo per il quale il marocchino, assieme ad altri due connazionali, stava lavorando alla raccolta del legname, rischierebbe l’accusa di omicidio colposo; sul posto anche personale della Asl 2 di Lucca che ha effettuato un sopralluogo. Complicato il recupero del corpo dell’extracomunitario tanto che, in un primo momento, si è pensato di chiedere l’intervento dell’elicottero Pegaso 3, ma l’ipotesi è stata scartata per l’impossibilità di raggiungere il punto esatto dove è avvenuta la disgrazia. Sono quindi intervenuti gli uomini del soccorso alpino di Lucca che si sono calati nel dirupo dove hanno imbracato la salma e poi hanno approntato una teleferica per portarla a valle.

Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=78220

La caserma di BolzanetoVentitre anni e nove mesi di reclusione per 15 imputati e assoluzione per 30: è la sentenza emessa dopo 11 ore e mezza di camera di consiglio dalla terza sezione del tribunale di Genova presieduta da Renato Delucchi. I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati avevano chiesto condanne nei confronti di 44 imputati per oltre 76 anni di carcere con pene variabili da 6 mesi a 5 anni e 8 mesi di reclusione e una sola assoluzione. In pratica i giudici hanno ridotto di un terzo sia le richieste di condanna che il numero dei condannati. Non hanno inoltre confermato per la maggior parte degli imputati il reato di abuso d’ ufficio doloso, contestato dai pm in sostituzione del reato di tortura non ancora previsto dal nostro ordinamento giudiziario. Solo ad Antonio Biagio Gugliotta, ispettore della polizia penitenziaria, infatti, i giudici hanno confermato l’impostazione accusatoria, confermando il reato di abuso d’ufficio. Gli altri condannati sono Alessandro Perugini, all’epoca numero due della Digos di Genova, il funzionario di polizia con il grado più alto nella struttura, e l’ispettore Anna Poggi, rispettivamente a 2 anni e 4 mesi di reclusione ciascuno; Daniela Maida, ispettore superiore ad 1 anno e 6 mesi di reclusione; Antonello Gaetano, a 1 anno e 3 mesi, gli ispettori della polizia di Stato Matilde Arecco, Natale Parisi, Mario Turco e Paolo Ubaldi ad 1 anno di reclusione ciascuno. Massimo Luigi Pigozzi, assistente capo della polizia di Stato a 3 anni e 2 mesi di reclusione; Barbara Amadei a 9 mesi, Alfredo Incoronato a 1 anno, Giuliano Patrizi a 5 mesi.

Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77149

Si dice sereno, ma chiede almeno di avere i suoi libri. Dal carcere, Ottaviano Del Turco richiede i libri che gli agenti gli hanno sequestrato, cinque romanzi che aveva portato con sé dalla casa di Collelongo: ‘Li rivoglio’. E’ preoccupato perchè teme che la sanità nella sua Abruzzo sia commissariata ma sembra ‘molto determinato’, ha detto il deputato Pierluigi Martini, segretario della commissione giustizia della Camera, che lo ha incontrato nel carcere di Sulmona. Qui il presidente della Regione Abruzzo è portato il 16 luglio rimarrà in isolamento completo per tre giorni. Dopo una perquisizione nella sua casa di Collelongo in provincia dell’Aquila dalla Guardia di finanza, la custodia cautelare è arrivata per l’inchiesta sulla sanità condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara. E l’accusa di una tangente da 6 milioni di euro Nei confronti di Del Turco la procura di Pescara ha ordinato misure particolarmente severe. Per tre giorni al governatore sarà precluso qualsiasi contatto con l’esterno: niente colloqui con i suoi famigliari e neppure con i legali. Davanti alla storia così illustre e ai tanti contatti maturati nella lunga carriera politica e sindacale, i magistrati sembrano quasi temere che, per sottrarsi alla giustizia, Del Turco possa continuare a manovrare le leve del potere anche dall’interno del carcere. ‘L’indagato – ha spiegao il procuratore capo Nicola Trifuoggi – ha cercato contatti ai massimi livelli della polizia e con un altissimo magistrato per lamentarsi della nostra presunta persecuzione’.

Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77126